Tuesday, May 21, 2013

Pretese attese


Aspettando un moto carsico o una pioggia di meteore che spazzi via l'inutile ciarpame che, pur centellinando, ho sin qui disseminato, rispolvero una lunga attesa ripagata appieno.
Sei anni, da un certo punto in poi, sono più o meno come ieri, ma questo è l'intervallo che separa Era Vulgaris da ...Like Clockwork: ... Come l'olio, tradurremo a braccio. Ed è appropriato.
Di tutto il furore abrasivo generosamente erogato, con minime quanto gustose variazioni, nella vita precedente dei Queens of the Stone Age, qui non vi è che la sottotraccia appena udita in qualche riff, in qualche effetto o in qualche stop&go.
La saturazione si raggiunge più con i colori che con le pietre, e immagino che facilmente alcuni resteranno a bocca asciutta.
Non del tutto a torto, se si è incrollabilmente fautori del tutto e subito, ma due obiezioni vanno poste senz'altro: l'esperienza matura/ta via Them Crooked Vultures, che già lasciava presagire smussamenti e limature da un lato; e dall'altro la non chimerica speranza che Mr. Homme, innegabilmente coagulo di questa mirabile e mutevole entità, saprà virare ancora, tra sei mesi o anni o lustri, verso scogliere qui doppiate con maestria, e stuprare i nostri timpani assetati.
Per intanto, la sua voce che, negli anni, ci ha incantato sempre più, svettando finanche sulle rasoiate delle sue improbabili chitarre: che gli dei ce lo conservino.


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