Né poi si può difendere l'errore,
l'ignoto panorama che si scorge
nel trito susseguirsi delle ore,
se appena l'indifeso fianco porge
la parola, scintilla delle forge
e nota cantilena del sudore
all'ombra di quel sole che non sorge,
se negli anfratti dura quell'odore.
Cade così la tegola del poi
a frantumare il prima ed il durante
e già dimentichiamo ciò che vuoi,
la tarda sera, la stagione errante,
l'inane e stanco incedere dei buoi:
la pelle tesa a cogliere l'istante.
Uh-oh, mi è semblato di vedele Mutti *
ReplyDeleteTi è semblato bene ***
ReplyDeleteUn giorno o l'altro ti frego l'avatar : )
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