Né poi si può difendere l'errore,
l'ignoto panorama che si scorge
nel trito susseguirsi delle ore,
se appena l'indifeso fianco porge
la parola, scintilla delle forge
e nota cantilena del sudore
all'ombra di quel sole che non sorge,
se negli anfratti dura quell'odore.
Cade così la tegola del poi
a frantumare il prima ed il durante
e già dimentichiamo ciò che vuoi,
la tarda sera, la stagione errante,
l'inane e stanco incedere dei buoi:
la pelle tesa a cogliere l'istante.
Tuesday, September 25, 2012
Sunday, September 23, 2012
Thursday, September 20, 2012
Il sasso degli angeli...
... per quanto sia scagliato molte volte
non genera le onde,
non muove le tue fronde
E le bobine avvolte
ripetono l'identico rumore
bianco, stanco, pervaso dell'afrore.
Se mento, vedi, allora non è vero.
non genera le onde,
non muove le tue fronde
E le bobine avvolte
ripetono l'identico rumore
bianco, stanco, pervaso dell'afrore.
Se mento, vedi, allora non è vero.
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