Monday, November 05, 2012

Peerformance

C'è dunque questo cielo un po' indeciso, ma sostanzialmente cupo. Il freddo è nella norma, la luce una flebile promessa. Qualche goccia trova un varco tra le raffiche di vento, e infine i vetri alle finestre.

Sarebbe lunedì, ma ha poco senso.

Viene da chiedersi, alle volte, se il fiume s'inabissi prima della foce. Se tutto ciò sia un bene o un male - o solo quello che è. Forse una spezia, l'essenziale. Lo stare sempre in bilico su nebulose ipotesi.

Gli alti e i bassi, ancora meno senso.

Eppure si conservano le chiavi. Trovate, rubate, regalate. A volte apri, a volte chiudi a più a mandate. Ed altre ancora forzi serrature inappropriate. Ma forse avrai imparato a camminare piano.

Wednesday, October 31, 2012

Poorformance

Finalmente cade il freddo.
I vetri delle imposte sbadigliano lanugini bianchicce, la stufa fa le fusa, io fumo come sempre e conto i panni da lavare.
Mi trovo qui perché succede, perché bisogna compiere quei passi altalenanti sul trito acciottolato di stagioni alterne, perché lo voglio anche se fa male.
Finalmente cade il freddo, e non fa rumore alcuno.
Accade invece che talvolta mi rilegga, e la cacofonia si fa pressante, urgente, quadrupedante e tutto. Dimentico occorrenze, ricordo ricorrenze e penso a tempi alterni.
Volevo dimezzarmi per fare due più due, ma succedeva troppo tempo fa, e adesso cade il freddo, le note si susseguono indefesse e quanto conta non importa affatto.
C'è troppo non vissuto negli angoli perduti, troppo ciarpame accumulato da buttare e la bilancia, vedi, è sempre in pari.
 
Cade il freddo, ma se ti stringo forte stiamo in piedi.
I lividi ci dicono chi fummo: chi siamo o chi saremo è un'altra storia.
Tendi le mani, un'altra vanagloria.

Tuesday, October 16, 2012

Brume

Come in sogno
piovete
e siete forma
anelito
ricordo.

Tuesday, September 25, 2012

Back to Minefield

Né poi si può difendere l'errore,
l'ignoto panorama che si scorge
nel trito susseguirsi delle ore,
se appena l'indifeso fianco porge

la parola, scintilla delle forge
e nota cantilena del sudore
all'ombra di quel sole che non sorge,
se negli anfratti dura quell'odore.

Cade così la tegola del poi
a frantumare il prima ed il durante
e già dimentichiamo ciò che vuoi,

la tarda sera, la stagione errante,
l'inane e stanco incedere dei buoi:
la pelle tesa a cogliere l'istante.

Sunday, September 23, 2012

Chiarezza

Dipendesse da me,
saremmo a posto.


O no?

Thursday, September 20, 2012

Il sasso degli angeli...

... per quanto sia scagliato molte volte
non genera le onde,
non muove le tue fronde

E le bobine avvolte
ripetono l'identico rumore
bianco, stanco, pervaso dell'afrore.

Se mento, vedi, allora non è vero.

Thursday, August 30, 2012

Il sesso degli angoli

Le oscure ragioni del cemento, un po' di tempo fa, hanno portato le solerti mani di figuri che non ho memorizzato ad abbattere quel noce, che chiudeva il mio orizzonte ed apriva le stagioni.
Ora vedo meglio, nelle notti serene di xilografie lunari, il muretto di cemento che costeggia la strada di là dal fiume. Biancheggia come le creste delle onde del mare, testimone di ricordi appiccicati ad altre strade, altri muretti, altre lune e altro cemento.
La luna, quando c'è, si dilapida nell'ansa del fiume. Se va bene, non ci saranno urla, ma il bianco che si stempera nel nero, il bianco che si muove stando fermo, il nero del domani da scrutare.

Friday, August 17, 2012

Unanswered

Quasi come chiudersi
la mano nel portone,
e tergere le gocce
rubiconde
ad occhi obliqui - meglio sarebbe
dire: vacui.
Ma dissi molte cose.

In primis:
che sono un orso bibolare
(- e se non ho il ©,
poco ci manca);
che l'aria varia,
ma tacciono le ventole dell'anima;
che chiedi e non ottieni,
e che mantieni a quattro mani;
che non sei qui,
né a ben vedere lì;
che dirsi ciao
vale un addio
o consimile bestemmia
in terza rima;
e ancora prima  -

ma dunque evviva:
è solo prosa presa
per tacere.

***

E allora:



Sunday, August 12, 2012

I bianchi fogli

Sono vetusto
all'apice del pedice più angusto
e non mi segui

i boschi cedui
ormai soltanto un flebile ricordo
oscuro fiordo

parlammo a tempo debito dei cani
o di altri piani
ma cos'altro

nell'antro del non detto il poco tace
e non ridona pace
a questi sensi

e ciò che pensi
la pagina voltata
la vita ripetuta e già  gualcita

è un naufrago aggrappato sugli scogli.


Wednesday, August 08, 2012

Agosto dopo agosto dopo agosto...

Questo bastardo va avanti da anni, e ne avrà scritte anche di migliori, ma questa qua sotto mi fulminò di primo acchito e non la smette.
Quando l'incipit ti prende a ceffoni, ti molla lì come uno scemo e poi ritorna, così, tanto per ribadire il concetto...


Wednesday, July 04, 2012

La traiettoria dei fuochi d'artificio

L'ignobile eleganza
del ladro malcelato negli anfratti
la danza ponderata di assassino
la cura impercettibile e discreta
con cui ripone l'arma
grondante ancora del bottino estremo

Ho creduto al mio tempo
alla frana dell'istante violento
eppure se mi fermo ancora vedo
la gioia dei binari
la loro folle corsa parallela
il tremulo orizzonte di un sorriso

la crepa che disvela all'improvviso.

Wednesday, June 20, 2012

Streampunk (#1?)

È facile e ad un tempo complicato
e non soddisfa
in ogni caso
smontare il meccanismo
contare tutti i denti in un sorriso
o dirsi ciao.

Che sia arzigogolata o inopportuna
è data la domanda
e ignota la risposta.

Per fortuna.

Saturday, June 16, 2012

Teoria [R.i.P.]

La lunga estate calda non perdona
e quanto conta
non importa più di tanto
se non ti ho conosciuta che di notte,
sole bianco,
versione inopinata dell'ambage
e bianche tende,
sapori di grammatiche perdute
o troppo a questo volgo risapute.

Poi dicono che il riso è della scimmia.

Wednesday, May 30, 2012

Almost Glue

Spendemmo a tempo debito fortune
ed era gratis

Le regole taciute tra le dune
e l'amor fatis

Ma basta

Concedimi la tregua del domani
e torna presto

Giocammo con la bocca e con le mani
e dentro il cesto
lievita non vista la tua pasta.

Friday, May 11, 2012

Marasma

Un po' come quei cani
che incontri a notte fonda,
intenti ad abbaiare
ad un fantasma
o a correre e saltare,
inopinata ronda -
i tuoi pensieri vani.

Thursday, April 19, 2012

Sensi vietati

Ti direi, se servisse, che hai ragione,
l'autunno è troppo lungo,
il traffico intasato,
a conti fatti ti ricordo un fungo,
le cose belle tutte nel passato
e quanta polvere sulle poltrone.

Scorderei, se servisse, i tuoi segreti,
i pochi, beninteso,
che non hai fatto in tempo,
tra un crampo e mollemente un braccio teso,
a mordere tra i denti nottetempo
e sulle mura danzano inquieti.

Ti darei, se servisse, la mia spalla,
parole di conforto,
o complici silenzi,
quando il coltello gira più contorto
e troppo sanno d'acido gli assenzi,
perduta tra i miasmi della stalla.

Porgerei, se servisse, le mie scuse,
pur non essendo il tarlo,
il cardine del mondo,
solo perché qualcuno deve farlo,
né importa aver girato tanto in tondo
se trovi nello specchio mille accuse.

Tuesday, April 10, 2012

All about Evening

E tornerai sovente sui tuoi passi
Ignaro dell'infrangersi dell'onda
Dei tuoi sassi
Di tutto quanto affonda
E tacito riemerge dai trapassi.

La tua stanchezza rorida di fame
Di sete inappagata nella chiostra
Del reame
Di quello che si prostra
Avrà la consistenza delle squame.

Per altri tuttavia sarà letame.

Thursday, April 05, 2012

Regular Phone (in C minor)

Il passo lento ed i capelli al vento
e non domando
oppure quando

I fuochi d'artificio nell'ufficio
e non ricordo
fuoribordo

Le firme autenticate dell'amplesso
ed il tuo gesto
troppo presto

Avvenne un di' che cadde l'universo
ma non c'ero
per davvero

Cammino ancora fermo nella nebbia
e non capisci
o forse pisci

Ma doni in esclusiva la tua trebbia.

Wednesday, January 25, 2012

A rébours

Anche rotto e maculato, lo specchio non mente.

Ti ci guardi tu.